La situazione delle polveri sottili a Nola e nei comuni limitrofi è ormai un caso ai limiti dell’emergenza.
Al comune di San Vitaliano spetta il primato per essere uno dei comuni più inquinati d’Italia, primato inquietante per la piccola città dell’agro Nolano, un record negativo e preoccupante.
I livelli di inquinanti nocivi in città erano infatti ben oltre il livello di guardia, sia per quantità che per frequenza.
San Vitaliano è il solo comune dell’agro a possedere la centralina di monitoraggio, e di conseguenza è anche il solo ad essere finito agli albori della cronaca per aver superato i livelli limite di emissione per 51 volte in soli 100 giorni.
Il Comune di San Vitaliano e il Forum Ambiente hanno puntato il dito contro Regione Campania ed Arpac, accusandoli soprattutto di non aver effettuato nessun monitoraggio del livello delle polveri sottili di tutti i comuni del nolano e di non aver attivato un piano regionale finalizzato ad interventi seri per ridurre le emissioni.
La situazione a Nola non è differente, infatti, i territori limitrofi a San Vitaliano, nonostante i confini immaginari, respirano la stessa aria inquinata.
Gli inquinanti in questione (benzene, monossido di carbonio, biossido di azoto, anidride solforosa, ozono, particolato PM1, PM2,) possono essere causa di patologie respiratorie acute e croniche anche gravi, come asma bronchiale, bronchioliti nel bambino, polmoniti, ma anche carcinomi polmonari.
Alcuni studi – fra cui un’indagine dell’Istituto Nazionale dei tumori di Milano – hanno associato il fatto di abitare vicino ad una strada di grande traffico alla leucemia infantile, indicando come possibile responsabile il benzene.
Ad essere più vulnerabili sono proprio i bambini perché hanno un apparato respiratorio non ancora completamente sviluppato ed inoltre, respirando a una frequenza maggiore, introducono nell’organismo anche una quantità più elevata di veleni.
Ma lo smog è responsabile non solo di malattie respiratorie ma anche di malattie dell’apparato cardiovascolare come infarto e ictus, con una relazione che solo negli ultimi tempi è stata accertata dai ricercatori a livello internazionale.
Tra gli inquinanti certamente responsabili ci sono le polveri ultrasottili generate dai tubi di scappamento delle auto.
Alcuni esperti, già alcuni anni fa, avevano chiesto, per il nostro territorio, l’intervento delle autorità Sanitarie per limitare le attività fisiche all’aperto, inclusi il correre ed andare in bicicletta.
Di fronte a queste problematiche che affliggono in misura sempre più grave l’ambiente e la salute dei cittadini, il Movimento Piazza d’Armi ha iniziato ad attivarsi, in uno con tutte le altre associazioni ambientaliste del territorio.
Uno dei punti programmatici è senza dubbio quello di convocare un tavolo tecnico con le istituzioni, auspicando che queste attivino un piano Regionale che tenga conto di soluzioni specifiche.
Un altro obiettivo in cui crede fortemente Il Movimento, è di puntare sulla realizzazione di un grande parco verde in Piazza d’Armi che funzioni come un polmone verde in grado di ridurre le polveri sottili e gli inquinanti ambientali.
Oltre le istituzioni, ogni comune dovrebbe fare un primo passo, spingendo sempre più sull’attivazione di manovre e norme al fine di ottenere la riduzione delle emissioni di inquinanti.
Anche noi cittadini dovremmo impegnarci con gesti piccoli ma efficaci nel nostro quotidiano.
Una tra le possibili soluzioni che il nostro comune dovrebbe adottare, potrebbe essere quella di limitare il traffico delle autovetture nell’intera città, ma anche di ridurre fortemente il traffico delle auto e moto nelle aree in cui pedoni transitano maggiormente e cioè di chiudere definitivamente il centro storico alle auto e moto.
Ci preme sottolineare che, proprio nel centro storico e, in particolare,
in alcune vie centrali della città bruniana, i cittadini sono eccessivamente esposti e quindi a rischio per la propria salute.
In Via San Felice e in Via Santa Chiara, del resto, due vie d’accesso a Piazza Duomo, cuore e “agorà” della nostra città, ove insiste il maggior transito di pedoni, il traffico di autovetture è divenuto insostenibile, una vera e propria piaga.
I lavori fatti dal Comune per migliorare la viabilità pedonale, hanno migliorato le condizioni di deambulazione dei pedoni, ma questo ha anche determinato l’insorgere di problematiche legate al traffico che si imbottiglia, soprattutto all’incrocio con il Corso Tommaso Vitale, area di massima concentrazione di pedoni.
Noi riteniamo che la riduzione delle polveri sottili, in una città che non ha spazi verdi pubblici, non può essere una questione secondaria .
Il Movimento intende quindi proporre, a chi di dovere, la chiusura del centro storico, trasformando l’area intera del cuore cittadino in una zona pedonale.
E voi, cosa ne pensate?
Fateci sapere le vostre opinioni!